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BASTIANELLO COLUMBUS

Via Michelangelo Buonarroti, 48
20145 Milano (MI) - Lombardia



Orari

Aperto
da Martedì a Venerdì dalle 8.00 alle 20.00
Sabato dalle 8.00 alle 15.00
Chiuso la Domenica


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Informazioni

Pasticceria Bastianello Milano presso Clinica Columbus

Dal 1950 dopo l’apertura della prima pasticceria di Via Borgogna, in centro a Milano, Bastianello diviene un marchio, nonché una delle insegne storiche della città, che negli anni ha saputo ritagliarsi l’appellativo di “atelier del gusto”, affiancato all’eleganza delle boutiques di alta moda e alla tradizione dell’aperitivo di lusso, ma Bastianello è anche sinonimo di qualità, di ricerca attenta degli ingredienti e di benessere. Proprio per questo Lo Chef e Mastro pasticcere Nicola Gervasio, conosciuto da tutti come “Il Maestro” , nella storica pasticceria milanese ha sempre basato la sua arte pasticcera e gastronomica su una cucina sana, genuina e appassionata, dove le materie prime sono vive e interagiscono in un perfetto equilibrio, come in una sinfonia.
Non a caso la famiglia Cremascoli, proprietaria della clinica milanese Columbus, ha scelto il marchio Bastianello, oggi presente all’interno della casa di cura, per regalare agli ospiti momenti di benessere e gusto, nel segno della qualità che comincia sempre dalle materie prime rigorosamente di stagione, dalle storie e dai metodi produttivi dei fornitori, soprattutto locali.
Una ricerca selettiva dei prodotti naturali al 100%, soprattutto italiani e di nicchia, dall’ortofrutta, al pollame, al prosciutto crudo, al caffè, ai prodotti caseari e specialmente al latte, che ora è stato personalizzato col marchio Bastianello.
Il ristorante propone anche dei menu della salute specifici, pensati insieme alla Columbus Clinic Diet, con ricette che rispondono ad esigenze particolari come una gamma di dolci senza farina, torte a basso contenuto di burro, e gelato con parte zuccherina ridotta.
Dall’unione di due grandi eccellenze di Milano nasce così un’altra elegante location del marchio, la pasticceria e ristorante Bastianello Columbus, in via Michelangelo Buonarroti, aperto anche agli Ospiti esterni.


News Events & Topics


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I prodotti di pasticceria di Bastianello sono di altissimo livello sia per quanto riguarda gli ingredienti che per l'aspetto, vere opere d'arte, per deliziare i palati degli intenditori.


Per la realizzazione dei prodotti vengono selezionate materie prime di qualità eccellente, nel rispetto della stagionalità e delle produzioni naturali, soprattutto italiane e di nicchia, dall’ortofrutta, al pollame, al prosciutto crudo, al caffè, ai prodotti caseari e specialmente al latte, personalizzato col marchio Bastianello.


Il ristorante propone piatti raffinati preparati con ingredienti di qualità e a Km zero. Sono proposti anche menu specifici per per esigenze particolari, con prodotti senza farina, a basso contenuto di burro o di zucchero.


Bastianello è tappa obbligata per gustare una colazione fragrante e profumata o per una pausa dolce o salata durante la giornata di lavoro.

Services


Servizi


I maestri pasticceri di Bastianello realizzano torte e dolci personalizzati per eventi e ricorrenze particolari.


Menu specifici, ideati insieme alla Columbus Clinic Diet, sono proposti con ricette che rispondono ad esigenze particolari come una gamma di dolci senza farina, torte a basso contenuto di burro, e gelato con parte zuccherina ridotta.



Pasticceria


Bastianello porta da Columbus la sua produzione artigianale di pralineria, torte, semifreddi, dolci tradizionali, pasticcini e cioccolateria che lo ha reso leader nel settore.
Materie prime selezionate e lavorazioni sartoriali fanno bella mostra di sé nel nuovo punto vendita dedicato.

Video

PASTICCERIA BASTIANELLO UN CUORE DI DOLCE
Christmas Time
Compleanno di Giorgio Armani
Buon Natale !!!
Panettoni Artigianali
Uova di Pasqua e Colombe
Panettone artigianale

Photos


Location esclusiva ed elegante, curata nei minimi dettagli, con arredi di design nello stile tipico che riporta la storia e la tradizione di Bastianello. L’ambiente è intimo e raffinato, ideale per una pausa nel corso della giornata cosi come per incontri tra professionisti in un pregevole contesto.

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Casa Verdi è una casa di riposo fondata da Giuseppe Verdi nel 1899 per musicisti e cantanti che abbiano compiuto i 65 anni di età. In piazza Buonarroti 29 a Milano la Casa è di proprietà della Casa di Riposo per Musicisti - Fondazione Giuseppe Verdi alla quale il Maestro ne fece dono prima della morte. Suo desiderio era appunto quello di aiutare quelli che riteneva compagni meno fortunati, dando la possibilità di trascorrere una vecchiaia serena e dignitosa. Ai lasciti del Maestro seguirono, negli anni, molte donazioni di benefattori che ne consentono il mantenimento.
Fu la prima struttura del genere a non essere definita “ospizio”, ma “casa di riposo” a testimonianza della grande sensibilità di Verdi, non solo in ambito artistico ma anche sociale.
L'edificio venne eretto in stile neogotico dall'architetto Camillo Boito, fratello del celebre musicista Arrigo, amico del Maestro Verdi. Nella cripta annessa alla Casa riposano lo stesso Verdi e la seconda moglie Giuseppina Strepponi.
Dal 1998 la Fondazione, per permettere l'integrazione tra musicisti di diverse generazioni, si è adoperata ad estendere la sua ospitalità anche ai giovani studenti di musica, oltre che ai musicisti più anziani, purché siano meritevoli, bisognosi e che frequentino scuole di musica riconosciute nella città di Milano.
Oggi la struttura è suddivisa in “Casa Albergo” per gli Ospiti autosufficienti e in “Residenza Sanitaria Assistita” per coloro che hanno bisogno di cure costanti garantite da personale socio-sanitario attivo 24 ore su 24.
A disposizione degli Ospiti, ci sono anche numerose sale da musica dove i giovani studenti possono esercitarsi e gli anziani Maestri continuare ad dare lezioni ai propri allievi.
La Casa è visitabile, con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano.


È una delle statue equestri più grandi al mondo e si trova all’ingresso del Piazzale dello Sport a Milano, il Cavallo di Leonardo, realizzata dalla scultrice statunitense Nina Akamu, che si è ispirata infatti ai disegni autentici di Leonardo da Vinci. L’opera originale fu concepita nel 1482 dal genio toscano su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, il quale voleva costruire la statua equestre più grande del mondo e dedicarla alla memoria del padre Francesco, fondatore della casata degli Sforza. Il progetto però si rivelò troppo difficile da realizzare e nel 1491 Leonardo presentò una seconda versione, realizzata con un modellino in creta, con il cavallo che avrebbe dovuto poggiare su tre zampe. Le dimensioni erano comunque enormi: oltre sette metri di altezza e 10 tonnellate di bronzo previste per la fusione.
Leonardo dedicò moltissimo tempo per studiare l’anatomia dei cavalli e furono necessari due anni prima di veder realizzato un modello in creta. Ma gli eventi bellici sconvolsero il progetto: la Francia invase il Ducato d’Este e il bronzo destinato al Cavallo venne invece utilizzato per realizzare i cannoni a difesa di Milano. Nel 1499 invaso il capoluogo lombardo anche Leonardo fu costretto alla fuga e dovette quindi abbandonare il modello in creta. Quest’ultimo, secondo la tradizione, venne utilizzato come bersaglio dai balestrieri francesi, che lo distrussero completamente. In seguito, Leonardo riprese solo occasionalmente il progetto della statua, ma non la portò mai a compimento.
Trascorsero dunque 5 secoli prima che Charles Dent, un pilota statunitense collezionista d’arte, venisse a conoscenza della storia del cavallo incompiuto, così creò la Leonardo da Vinci’s Horse Foundation (Ldvhf), e tramite una raccolta fondi durata quasi 15 anni riuscì a raggiungere la somma necessaria, pari a circa 2,5 milioni di dollari, per realizzare la statua. Ma nel 1994 Charles Dent morì e il progetto sembrò nuovamente destinato a fermarsi per sempre. Fortunatamente, il proprietario di una catena di supermercati del Michigan, Frederik Meijer, prese il comando della Ldvhf e la realizzazione del Cavallo venne poi affidata alla scultrice statunitense Nina Akamu.
Dopo un primo modello di circa tre metri di altezza, venne realizzato quello definitivo in argilla, alto quasi otto metri, utilizzato per creare i calchi per la fusione del bronzo.
La Ldvhf decise infine di donare la Statua del Cavallo alla città di Milano, a condizione che venisse esposta in una località gradita alla Fondazione stessa, e in grado di garantire un’adeguata sicurezza all’opera. Tra i vari siti proposti, la Fondazione ha scelto l’Ippodromo Snai San Siro.


A Milano in via Giordano Rota numero 1, nei pressi di piazza Piemonte, venne costruito il Teatro Nazionale, nel 1920 per volere di Mauro Rota, gestore di sale cinematografiche, su un progetto dell'architetto Mario Borgato. Da allora appartiene alla stessa famiglia milanese.
Fu inaugurato nel 1924 con La cena delle beffe (1908), poema drammatico di Sem Benelli, e poi rimodernato nel 1979 dal figlio Giordano, che riprese la tradizione del teatro da tempo interrotta a favore del cinema.
Nel 2001 fu realizzata una parziale ristrutturazione durante la direzione artistica di Massimo Romeo Piparo e il teatro assunse la denominazione di Ventaglio Nazionale, presentando in programma i musical dopo anni di prosa.
Nel 2009 è stato completamente ristrutturato dalla multinazionale olandese dello spettacolo Stage Entertainment. È stato poi riaperto con l'originale nome Teatro Nazionale. Tra le novità l'introduzione del format tipico di Broadway, ovvero tenere in scena per almeno un'intera stagione uno stesso spettacolo.
Nella ristrutturazione è stata ampliata la torre scenica per ospitare musical che necessitano di grandi macchinari per i cambi di scena, e la capienza, portata a 1500 posti. Rinnovato anche l'impianto sonoro.
La ristrutturazione si è inserita in un rinnovamento urbanistico di piazza Piemonte, con la creazione di un'area verde ospitante tre sculture di Aligi Sassu e un parcheggio interrato. La via pedonale di fronte al teatro è stata intitolata a Giordano Rota, ex gestore del teatro.

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